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Pneumatici selfseal: cosa sono e come funzionano

News Pneumatici
Lunedì 10 Febbraio 2020
4' di lettura

Cosa sono i pneumatici selfseal? In che modo funzionano? Andiamo alla scoperta di questi dispositivi che rappresentano un concentrato di alta tecnologia.

Cosa sono i pneumatici selfseal? In che modo funzionano? Andiamo alla scoperta di questi dispositivi che rappresentano un concentrato di alta tecnologia

I pneumatici selfseal sono un prodotto innovativo lanciato sul mercato da Michelin: come si può intuire già dalla denominazione - selfseal - si tratta di gomme autoriparanti, ovvero in grado di ripararsi da sole in caso di forature. Rappresentano un concentrato di alta tecnologia capace di incrementare la sicurezza per l'automobilista, che grazie alle coperture dotate di tale sistema non sarà più costretto a fermarsi e cambiare immediatamente la gomma forata, ma potrà raggiungere in tutta tranquillità il proprio gommista di fiducia che provvederà alla sostituzione. La tecnologia selfseal (che verrà implementata in diversi modelli di pneumatici della casa francese a partire dal 2020) consente quindi di continuare a circolare anche nell'eventualità di una foratura, poiché la gomma mantiene costante la pressione al suo interno.

In che modo funziona la tecnologia selfseal

I pneumatici dotati di tecnologia selfseal dispongono internamente di materiale sigillante che ha la capacità di modellarsi nel caso in cui un corpo esterno riesca a penetrare attraverso la gomma, fino ad un massimo di 6 millimetri. In questo modo lo "isola" impedendo che la foratura comporti la fuoriuscita dell'aria presente all'interno del pneumatico. Tale materiale funziona non soltanto quando il corpo estraneo resta conficcato nel battistrada o nella spalla, ma pure in caso venisse espulso durante la normale circolazione, "adattandosi" alla forma del foro che si è venuto a creare e dunque tappandolo, sigillando la copertura ed evitando di conseguenza la perdita di pressione. Si tratta di una tecnologia dal respiro futurista, messa a punto in vista dell'arrivo delle auto a guida autonoma, che dunque non dovranno interrompere la marcia per via delle forature, ma che già adesso può semplificare la vita dell'automobilista, eliminando l'incombenza della sostituzione di una gomma bucata.

Selfseal e runflat: quali sono le differenze?

In tanti potrebbero pensare: una tecnologia simile esiste già da tempo e sono i pneumatici runflat. In effetti ci sono delle similitudini fra i due sistemi, il selfseal di Michelin rappresenta però un'evoluzione; se infatti le gomme runflat consentono un'autonomia massima di 80 chilometri dopo aver forato per procedere alla sostituzione della copertura danneggiata, con la tecnologia selfseal non vi è più un limite entro il quale provvedere al cambio gomme, ferma restando comunque la necessità di recarsi presso il gommista affinché venga effettuata la sostituzione. I miglioramenti non si limitano tuttavia alla sola autonomia, il sistema selfseal ha compiuto passi avanti rispetto a quello runflat pure sotto altri aspetti, come ad esempio il comfort di guida, che non viene modificato anche in seguito ad una foratura e si avrà la sensazione di guidare un'auto con gomme perfettamente integre.

I passi avanti della tecnologia selfseal

Il mantenimento del comfort è dato dal fatto che la foratura viene sigillata dal materiale presente all'interno della gomma in maniera istantanea, mentre la tecnologia runflat opera in modo diverso: vi è infatti una struttura interna più rigida che sorregge la gomma dopo aver bucato, avendo una maggiore rigidità compromette il comfort alla guida. Per funzionare correttamente, inoltre, le coperture runflat necessitano del sistema di sensori TPMS - Tyre Pressure Monitoring System - che servono proprio per un controllo costante della pressione di gonfiaggio, inviando un segnale all'automobilista in caso di foratura. Le gomme selfseal agiscono invece in autonomia, autoriparando la foratura, per questo però richiedono maggiore attenzione nella manutenzione da parte dell'automobilista, che deve controllare a cadenza regolare il battistrada per verificare che la gomma non presenti delle forature già riparate. In tal caso ci si deve rivolgere al gommista per valutare l'entità del danno e l'eventuale sostituzione del pneumatico bucato.

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