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Cambio degli pneumatici a novembre: ecco gli errori da evitare

Pneumatici Consigli tecnici
Giovedì 06 Novembre 2025
10' di lettura

Novembre è il mese che contrassegna il termine ultimo per gli automobilisti che usano gomme stagionali e devono provvedere al cambio: i pneumatici invernali, per legge, prendono il posto di quelli estivi. Il Codice della strada stabilisce il 15 ottobre come data di riferimento per procedere all’operazione, prevedendo però un mese di tolleranza, quindi sino al 15 novembre (sebbene in alcune zone, in prevalenza meridionali, venga data la possibilità sino al 1° dicembre di effettuare la sostituzione, ma si tratta di disposizioni locali da verificare con attenzione). Una volta fatta chiarezza sulle tempistiche, concentriamoci sugli errori che spesso gli automobilisti commettono al momento di sostituire le coperture stagionali all’ultimo momento: ecco ciò che bisogna assolutamente non fare per non correre rischi ed evitare sanzioni.

Cambio pneumatici invernali: quali sono gli errori più comuni?

Fra gli automobilisti che procrastinano il cambio gomme stagionali sino a novembre sono diffusi alcuni errori che ricorrono con maggiore frequenza; il primo di questi è attendere troppo, ovvero effettuare la sostituzione dopo il 15 novembre. Ciò significa esporsi al rischio di sanzioni nell’eventualità di un controllo, ma anche di incidenti poiché i pneumatici sono inadatti al clima che nel frattempo è cambiato e li ha resi inefficienti. E questo ci porta al secondo errore più comune: talvolta, pur restando in regola per ciò che concerne le tempistiche poiché si interviene entro il 15 novembre, lo si fa in “ritardo” in quanto c’è già stato un repentino calo delle temperature - ad esempio se si vive in quota - e le gomme estive diventano meno performanti, aumentando i pericoli alla guida perché risulteranno maggiori le possibilità di perdere il controllo del veicolo a causa della minore aderenza delle coperture.

Controllare sempre le gomme: perché è necessario

Quando si utilizzano pneumatici stagionali, si hanno ovviamente a disposizione due set di gomme da alternare nel corso dell’anno. Prima di ogni cambio, in primavera e in autunno, è necessario controllare con cura le gomme per evitare di montare a bordo del veicolo coperture usurate oppure vecchie, e che quindi non garantiscono il massimo delle performance. Nello specifico, bisogna assicurarsi che lo spessore degli intagli sul battistrada sia superiore a 1,6 millimetri (limite legale stabilito dal Codice della strada) e nel caso in cui si sia prossimi a tale valore, provvedere ad acquistare un nuovo set di gomme. Tra i nemici dei pneumatici non c’è solo l’usura, ma anche l’invecchiamento: gomme che hanno superato i 6-7 anni di età perdono in elasticità e quindi si ha un decadimento delle performance, che porta a un calo di aderenza e rendimento.

Età dei pneumatici: è possibile conoscerla?

Per conoscere l’età di un pneumatico si deve fare riferimento al DOT: di cosa si tratta? Questa dicitura è l’acronimo di Department of Transportation ed è un parametro che permette appunto di sapere qual è l’età di una gomma. Viene riportato sul fianco del pneumatico - ma anche sul libretto di circolazione - e le ultime quattro cifre che lo compongono sono quelle che svelano l’età della copertura, poiché indicano la settimana e l’anno di produzione. Tali quattro cifre vanno scomposte in coppie di due, facciamo un esempio affinché la lettura del DOT sia più chiara possibile; se le ultime quattro cifre sono 1123, dividiamole in coppie: 11 fa riferimento alla settimana e 23 all’anno. I pneumatici in questione sono dunque stati prodotti nell’11esima settimana del 2023. Se le proprie coperture hanno più di 6-7 anni di età, si deve procedere alla sostituzione comprando gomme nuove.

Controlli da effettuare in officina: quali sono?

Se la verifica dell’usura e dell’età delle gomme auto può essere svolta in autonomia, ci sono invece altri controlli che vanno affidati a un gommista, in quanto si possono effettuare soltanto in un’officina. Si tratta dell’equilibratura e della convergenza, da verificare in media una volta all’anno oppure a ogni cambio gomme se si utilizza lo stesso set di cerchi, e quindi i pneumatici vanno smontati e poi rimontati sul cerchio. La convergenza e l’equilibratura sono indispensabili per evitare guai alla guida anche gravi, come ad esempio problemi di tenuta di strada, vibrazioni e usura irregolare che possono compromettere l’efficienza e - nelle situazioni peggiori - l’integrità dei pneumatici. Ci sono automobilisti che tendono a sottovalutare tali controlli e li trascurano, ritrovandosi poi con vetture che manifestano problemi di guida oppure “mangiano” i pneumatici a causa di un’usura eccessiva che colpisce il battistrada.

Cambio gomme: come scegliere quelle più adatte?

Quando arriva il momento di cambiare gomme scegliendone di nuove, è fondamentale puntare su quelle più adatte alle proprie esigenze, evitando di “sbagliare” l’acquisto. Chi guida in prevalenza in città ha necessità diverse rispetto a chi si sposta soprattutto su percorsi di montagna, per cui serviranno gomme “diverse”. Cosa significa? Coloro che guidano in montagna avranno bisogno del massimo delle performance da parte dei pneumatici, poiché si ritroveranno con maggior frequenza ad affrontare condizioni fra le più difficili in assoluto (strade innevate e ghiacciate) e solo i pneumatici premium possono garantire un rendimento all’altezza in tali situazioni. Chi invece affronta soprattutto percorsi urbani, può accettare qualche compromesso in più in termini di prestazioni, ma naturalmente senza sacrificare mai la qualità del prodotto sull’altare del risparmio, come vedremo nel dettaglio più avanti. Anche in base al veicolo cambia la scelta: ad esempio chi dispone di un Suv, dovrà optare per coperture di dimensioni maggiori e rinforzate, per sorreggere il peso superiore del mezzo.

Pneumatici 4 stagioni: sono una valida alternativa?

I pneumatici quattro stagioni sono un’opzione apprezzata dagli automobilisti che vogliono evitare il doppio cambio gomme durante l’anno. Sono senza dubbio un’alternativa valida, ma essendo un compromesso in termini progettuali e costruttivi non rappresentano sempre la soluzione migliore. La loro resa dipende innanzitutto dal clima: in zone dalle temperature miti compiono al meglio il loro dovere, dimostrandosi una felice sintesi dei pregi di gomme invernali ed estive nelle rispettive stagioni. Tuttavia se gli inverni sono rigidi e in estate le temperature schizzano verso l’alto, i pneumatici all season mostrano tutti i loro limiti. In condizioni estreme in inverno, infatti, non riescono a fornire lo stesso grip che garantiscono le coperture invernali, mentre in estate con le alte temperature vanno incontro a un consumo maggiore, che ne riduce la durata. Ciò si traduce in cambi gomme più frequenti e di conseguenza in spese maggiori per il possessore dell’auto.

La trappola del risparmio

La ricerca del risparmio a tutti i costi può trasformarsi in una trappola vera e propria per l’automobilista. Quando si parla di gomme auto, infatti, il prezzo più basso non è affatto garanzia di risparmio, anzi; dietro costi eccessivamente contenuti si celano prodotti non sempre all’altezza, che si consumano con maggior rapidità nel migliore dei casi oppure più fragili nel peggiore… Pertanto il risparmio iniziale viene vanificato - spesso già a breve termine - dai costi successivi, che siano quelli per la riparazione di un pneumatico danneggiato oppure per le sostituzioni più frequenti causate appunto da un’usura più rapida, che riduce il ciclo vitale delle coperture. Quando si parla di acquisto di gomme auto, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ciò che conta davvero non è il costo più basso, bensì il rapporto fra qualità e prezzo: questo consente un risparmio reale e non solo apparente.

Marcatura M+S: cosa ci dice in realtà e quanto è attendibile?

Per legge, i pneumatici ammessi alla circolazione nel periodo invernale devono essere contrassegnati dalla dicitura M+S, dall’inglese Mud+Snow (fango e neve). Questa è riportata perciò sia sulle gomme invernali che sulle 4 stagioni, che in caso contrario non potrebbero circolare durante l’inverno. Ma quanto è attendibile tale dicitura? In verità non molto, poiché in sostanza si tratta di un’autocertificazione che i produttori di gomme rilasciano… a loro stessi. Per la legge si è in perfetta regola, ma in fatto di prestazioni non si è altrettanto al sicuro. Per essere considerati realmente invernali, i pneumatici devono riportare pure un altro simbolo, quello del fiocco di neve: per la precisione si tratta di un fiocco di neve stilizzato all’interno di una montagna con tre picchi, da qui la sigla 3PMSF (3 Peaks Mountain Snow Flake). Una certificazione aggiuntiva che funge da garanzia e in questo caso viene rilasciata solo se il pneumatico ha superato i test in condizioni invernali a cui è stato sottoposto, pertanto lo si può considerare “termico” a tutti gli effetti e in grado di fronteggiare al meglio basse temperature, fango, neve e ghiaccio.

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